Mi sembra superfluo aggiungere qualsiasi altra nota su questa materia così affascinante. Proprio perché affascinante non può essere che un focus per le donne come io le conosco, che se si mettono in mente una cosa di qualunque portata è certo che riusciranno venirne a capo senza colpo ferire. Di certo con atteggiamento ben diverso da quello maschile, ma con buon risultato se non medesimo o migliore, per via della umiltà e voglia di giungere concretamente alla meta che si prefiggono. Non ho nessuna freno o remora a riconoscerne i meriti. La affermo con affetto genuino e incondizionato!
Il video sotto mostra dell’elicottero “Chi fa che cosa” e fa intravvedere le leve necessarie alla complessità cinematica del sistema meccanico di trasmissione e dei vari congegni necessari al suo funzionamento; è solo uno spunto perché si capisca bene cosa lo rende differente nell’operatività da l’aeroplano.
Nell’aforisma qui sopra è ben sintetizzata la maggiore barriera alle attività di questo genere al femminile, per le mille e più ragioni che rientrano nelle loro paure, che di certo sono fra le più diffuse. Sappiamo però, come ha affermato la Earhart che si tratta di tigri di carta, da sconfiggere col giusto atteggiamento e non solo mentale. Non crediate che volare sia uno sport d’élite, no è solo una scelta il più delle volte dettata dalla combinazione di fattori di praticità, tipo avere un posto attrezzato vicino, o un conoscente che pratica il volo, ma anche solo l’opportunità di parlarne con chi lo pratica e trovare elementi d’interesse che stimolano e spingono fuori dalle barriere ordinarie abituali, talvolta nasce da una scelta interiore che finisce quasi sempre con lo sviluppo di una buona e fortunata situazione che si conclude col brevetto di pilota anche a costo di qualche rinuncia, per quanto aggigiorno non si può più parlare di rinuncia per la semplice ragione che ogni sport ha un buon livello di accessibilità e pure di chi ti sovvenziona, è sufficiente essere affidabile e darsi da fare sul serio.